Miti della mobilità elettrica: perché il cambiamento è a volte scomodo e tuttavia necessario

Il garage Renault Dubach, nel cantone svizzero di Soletta, lo ha dimostrato: innovazione significa intraprendere nuove strade, entrare in dialogo e offrire ai clienti qualcosa di speciale. Durante un evento per i clienti, si è puntato sull’infotainment. Con conferenze – dalla fisioterapia alla life-kinetic fino alla mobilità elettrica – è diventato chiaro: il cambiamento ha bisogno di movimento.

La mobilità elettrica è più che tecnologia. È un cambiamento di mentalità.

Poniamoci una domanda: cosa sarebbe successo se le persone non avessero osato passare dalla carrozza all’automobile?
Il progresso inizia là dove mettiamo in discussione ciò che è abituale. Il cambiamento spesso sembra scomodo, ma proprio questo è il terreno fertile per lo sviluppo.

Mobilità elettrica nella vita quotidiana – domande pratiche

Durante l’evento, Hubert Ortner, CEO di Formation4You, ha dato risposte a domande che molti si pongono:

  • Stazioni di ricarica: Ormai sono disponibili oltre 800.000 punti di ricarica pubblici in Europa – di cui oltre 32.000 in Austria, 14.000 in Svizzera e 175.000 in Germania.
  • Autonomia: Le auto elettriche moderne raggiungono, a seconda del modello e della batteria, da circa 250 km nel segmento delle utilitarie a oltre 700 km nei veicoli premium.
  • Produzione: Sapevate che le batterie provengono sempre più dall’Europa e che così la dipendenza dalla Cina diminuisce?
  • Confusione dei termini: BEV, HEV, PHEV – dietro queste abbreviazioni si nascondono diverse forme di mobilità elettrica. Che si tratti di un’auto completamente elettrica, di un veicolo ibrido o di un ibrido plug-in – chi conosce le proprie esigenze trova il modello giusto.

Il cambiamento funziona riconoscendo i vecchi schemi, essendo pronti a metterli in discussione, a osare nuove esperienze e ad instaurare passo dopo passo nuove abitudini.

In riferimento alla mobilità elettrica, il cambiamento può essere descritto così:

Consapevolezza & riflessione: Riconoscere che le auto classiche a combustione non sono più l’unica né la soluzione sostenibile e che un passaggio all’elettrico è sensato.

Provare & fare le prime esperienze: Test drive, provare una colonnina, familiarizzarsi con autonomia, tempi di ricarica e tecnologia delle batterie.

Integrazione & routine: Quando la mobilità elettrica diventa parte della vita quotidiana: ricaricare regolarmente, usare l’auto elettrica per il pendolarismo o i viaggi, acquisire fiducia nella nuova tecnologia.

Scalare la mobilità elettrica – passo dopo passo

Il passaggio all’auto elettrica è come un’escursione in montagna: all’inizio la cima sembra ancora lontana. Si osserva il percorso, si riflette sull’equipaggiamento necessario – questa è la fase della consapevolezza. Poi si parte: test drive, provare la ricarica, verificare l’autonomia – piccoli passi che creano fiducia. Con ogni chilometro percorso si acquista sicurezza, e improvvisamente la cima diventa raggiungibile: la mobilità elettrica fa parte della vita quotidiana, è confortevole, affidabile e parte del proprio percorso. Chi supera la prima salita si accorge presto: il cambiamento porta non solo sfide, ma anche gioia e nuove possibilità.

Dai miti al cambiamento di mentalità

La mobilità elettrica non è un fine a sé, ma un passo verso il futuro. Richiede che mettiamo in discussione le abitudini consolidate e proviamo cose nuove. Esattamente come dimostra il garage Renault Dubach: nel dialogo con i clienti, con risposte pratiche – e con il coraggio di comprendere il cambiamento come un’opportunità.

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